civita

il paese delle rocce

Civita, il paese delle rocce

Civita si trova nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, è definita “il paese tra le rocce” per le immense montagne verdi che circondano la sua vallata. E' un meraviglioso borgo che custodisce le antiche tradizioni del popolo arbëresh.

Civita, il paese delle rocce

E immersa in un contesto naturalistico senza pari, gode da un lato di uno scenario vegetale di tipo mediterraneo e dall’altro del suggestivo paesaggio del canyon del Raganello.

Civita ha la Bandiera Arancione del TCI e fa parte del circuito: I borghi più belli d'Italia.

Civita offre paesaggi mozzafiato, una vegetazione unica con piante centenarie che potrebbero raccontare testimonianze delle bellezze della natura. Civita si distingue anche per la struttura urbanistica fatta di viuzze e slarghi che si intersecano le une nelle altre e per la varietà veri e propri capolavori artistici presenti, i comignoli, ad esempio.

le principali attrattive di civita

Il ponte del diavolo

Il ponte del diavolo

Il ponte del diavolo è con certezza presente a Civita dal Medioevo ma alcuni studiosi ipotizzano una costruzione ancora più antica. Per il punto impervio in cui sorge e per gli scarsi mezzi a disposizione in quel tempo, alla fantasia popolare apperve quasi impossibile che a costruirlo fosse stato l’uomo. Per questo motivo se ne attribuì la sua realizzazione al diavolo.

Il ponte del diavolo

La leggenda narra che sarebbe stato un proprietario terriero a chiedere al Diavolo di edificare un ponte sul torrente Raganello, in cambio dell’anima del primo essere umano che avesse attraversato il ponte. Il diavolo accettò e in una notte di temporale edificò il ponte che il mattino seguente si ergeva in tutta la sua maestosità dei suoi 36 metri. A quel punto il diavolo si appostò in attesa del primo malcapitato che attraversasse il ponte, ma l’uomo astuto fece attraversare il ponte ad una pecora quando il diavolo si rese conto maledisse il ponte e cercò di distruggerlo, ma non vi riuscì in quanto l’aveva costruito troppo bene, fra le risa dell’uomo il diavolo precipitò nel torrente lasciando dietro di se una nuvola di fumo grigio.

Il ponte crollò la sera del 28 marzo 1998 mentre imperversava un violento temporale proprio come le notte in cui fu edificato. Dal 25 gennaio 2005 è tornato a risplendere in tutta la sua maestosità.

Di recente è stata rinvenuta documentazione che attesta che il ponte sarebbe stato costruito o ricostruito intorno al 1840, da un consorzio di comuni per permettere di attraversare la voragine del Raganello.

i comignoli

I comignoli

L’aspetto architettonico più particolare di Civita è di certo rappresentato dai suoi comignoli. Ancora oggi non si sà con precisione quando iniziò la tendenza a costruire comignoli sui tetti delle case civitesi, ma una cosa è certa: la loro costruzione diventò pian piano un’arte vera e propria, che fece anche da firma ai “maestri” che costruivano le abitazioni.

I comignoli

I comignoli si possono considerare una forte attrattiva del paese, oggetti d’arte da ammirare per la storia della cultura locale e delle tradizioni artistiche popolari che ci raccontano. Secondo fonti orali ce ne sono alcuuni risalenti addirittura al XVI secolo. La loro architettura è stata ereditata probabilmente da profughi albanesi, i quali giunti a Venezia conobbero il gusto di decorare e personalizzare i comignoli senza tralasciare il loro scopo principale.

Il valore aggiunto attribuito ai comignoli di Civita consiste però nel racconto di ogni singola abitazione, divenendo simboli dello status sociale familiare ed informando di ciò il mondo esterno. Esistono, infatti, comignoli più elaborati e decorati posti sulle abitazioni appartenenti a famiglie altolocate; più semplici nella forma e funzionali sulle case di coloro che conducevano una vita contadina.

Le case Kodra

Le case Kodra

Girando per le stradine di Civita, si possono notare delle tipiche casette da poco battezzate Case Kodra, così chiamate in memoria dell’artista albanese Ibrahim Kodra il quale visitando Civita le ritrasse riconoscendo in esse elementi della sua pittura.

Le case Kodra sono sette e si distinguono dalle altre per la curiosa morfologia che ripropone i tratti di un volto umano, riflesso della distribuzione degli spazi all’interno della casa.

Sono veri e propri esempi di arte povera, frutto di estrosi e fantasiosi artigiani di un tempo, che devono le loro creazioni a credenze popolari, rappresentano l’aspetto architettonico più originale di Civita.

Castello di Kruja

Castello di Kruja

Riproduzione del Castello di Kruja in Albania, costruita nel 2000.

Oggi centro convegni con una meravigliosa vista sul Raganello.

Al suo interno si può visitare la pinacoteca che accoglie quadri rappresentanti Civita e l'etnia arbëreshe.

Una delle principali attrattive del luogo e simbolo del Parco Nazionale del Pollino, meta ogni anno di migliaia di turisti.

I musei

Museo Etnico Arbëresh

Al suo interno si possono osservare oggetti della civiltà contadina, costumi arbëreshë, una biblioteca monotematica che riguarda l’etnia, una rassegna fotografica su tutte le comunità arbëreshe d’Italia e immagini della liturgia bizantina. Il museo nasce per consegnare una memoria storica viva, come centro di studio sull’etnia arbëreshe, per presentare la tradizione religiosa bizantina, per dare fruibilità alla pinacoteca esistente già dal 1979.

Diviso in diverse sezioni, si articola su due piani. Al piano terra la Sala dell’Accoglienza riservata alla pubblica relazione con i visitatori, qui si trova una biblioteca monotematica sull’etnia italo-albanese con circa 530 volumi pubblicati in Italia e più di 600 pubblicati in Albania, al primo piano si trova la sala del telaio questa contiene due espositori che mostrano dei percorsi tematici uno riguarda Civita e l’altro le varie aree dell’Arbëria.

La sala centrale del museo è chiamata sala totem, per la presenza di due originali strutture in ferro battuto poste una di fronte all’altra, una sorta di libro i cui rami possono essere sfogliati e mostrano uno, la leggenda di Skanderbeg e l’altro una mostra fotografica sul Ponte del Diavolo. L’ultima parte è la sala del costume così chiamata in quanto qui è esposto il vestiario tradizionale.

Ecomuseo del paesaggio

Situato nell’antico Palazzo Castellano, di proprietà dell’Ente Parco Nazionale del Pollino. Nasce come idea nel 2006 attivo nel 2009 con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare i centri storici, valorizzare le culture peculiari del luogo, favorire un uso compatibile delle risorse paesistiche.

Centro informativo sul Parco del Pollino sui servizi offerti e sulle possibilità di visita. Una sale espositiva e una biblioteca offrono la possibilità di lettura e interpretazione sulle emergenze del territorio.

Pinacoteca comunale

Si trova presso il Castello di Kruja mostra luoghi immagini e personaggi di Civita.

Museo dell’Archeologia Industriale

Il Museo dell’Archeologia Industriale Filanda Storica, azionata ad acqua è un vero e proprio museo monumento. I macchinari utilizzati risalgono alla fine del secolo XIX e sono di fabbricazione tedesca. Di recente ristrutturata dalla Comunità Montana Italo-Arbëreshe del Pollino aperta al pubblico come Museo dell’Archeologia Industriale.

Per saperne di più sulle tante bellezze di questo borgo visitate il sito del comune di Civita.

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